“Un occasione di approfondimento e confronto con la fetta più importante del mondo produttivo in vista di un dialogo che spero proficuo”. Questo il senso della partecipazione all’Assemblea di Rete Imprese Italia per il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che ha detto di condividere ” moltissime delle cose dette da Sangalli. Bisogna assicurare le condizioni per la stabilità dei conti pubblici ma va riavviato con forza un circuito virtuoso di crescita”. “Siamo consapevoli del forte disagio di cittadini, imprese e lavoratori – ha aggiunto Zanonato – ed è proprio per questo che serve una condivisione di responsabilità, tocca a tutti dare un futuro al Paese. La crescita deve essere un obiettivo comune”. Due, in particolare, i fattori di crisi indicati dal ministro: bassi consumi e bassi investimenti, tanto che “non ci sarà rilancio dell’economia senza politiche concrete di stimolo” in queste due direzioni. E prioritario, per il ministro, sarà “agire sulla leva fiscale, in particolare sulla certezza del diritto in materia fiscale”. In generale, occorre “mettere in moto un meccanismo virtuoso in cui i risultati si vedono in maniera differita ma concreta. Serve una programmazione seria ed efficace: cominceremo utilizzando i risultati della spending review per rilanciare crescita e occupazione”. Il responsabile dello Sviluppo economico ha quindi sottolineato che “saremo un Ministero di servizio, ma toccherà anche a voi fare la vostra parte soprattutto sui temi dell’innovazione, della propensione all’investimento, dell’internazionalizzazione, della patrimonializzazione del tessuto produttivo, tutti fronti necessari per affrontare mercati sempre più globali e competitivi”. Per quanto riguarda i vari temi messi sul tappeto dal presidente Sangalli nel suo intervento, Zanonato ha risposto evidenziando che il credito sarà “il primo fronte di intervento, visto che la difficoltà di accesso è un tema drammatico ed è prioritario rimettere in circolazione la liquidità. Potenzieremo il Fondo di garanzia istituito presso il Ministero e in sede di conversione renderemo più funzionale possibile il decreto sui debiti scaduti della P.A. verso le imprese: servono tempi rapidissimi e certi”. Il ministro ha concluso il suo intervento definendo “fondamentale” la partita delle semplificazioni normative perché “troppi oneri e procedimenti gravano sulle imprese, c’è troppa frammentazione”. “Giuste”, infine, le preoccupazioni sul Sistri, relativamente al quale “servono soluzioni opportune e condivise con le imprese”.