Il confronto tra i rappresentanti dell’Amministrazione di Torino (Assessori Passoni e Tedesco, assisti dai Dirigenti dei rispettivi Assessorati) e quelli delle Organizzazioni Imprenditoriali di Categoria (per Ascom: dr. Vergnano ed avv. Ferraro) venerdì pomeriggio è finalmente entrato nel vivo.
Da un lato la Città: “Comprendiamo le mille difficoltà cui debbono far fronte le imprese, soprattutto quelle del commercio, in sede fissa e su area pubblica, nonchè della ristorazione, in questo momento di grave crisi economica, ma purtroppo le nuove norme connesse all’introduzione della Tares, ci impongono di coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti e di una serie di ulteriori oneri gestionali e per servizi connessi all’ambiente, interamente con il gettito delle tariffe” ha premesso l’Assessore Passoni.
Il rappresentante della Città ha così proseguito “In virtù dell’impostazione delle norme nazionali per Torino si prefigurerebbe un incremento delle tariffe in vigore lo scorso anno, mediamente nell’ordine di un dieci per cento, ma tenendo conto dell’applicazione del principio che una parte del tributo deve essere proporzionato alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti e conseguentemente al costo del servizio, dalle prime simulazioni fatte emerge che le attività economiche interessate allo smaltimento di “rifiuti umidi” risultano essere quelle più penalizzate!”.
L’Assessore al Bilancio ha concluso il proprio intervento manifestando la disponibilità dell’Amministrazione a recepire, nel rispetto dei principi e delle impostazioni dettate dalla legge nazionale, i suggerimenti delle Organizzazioni di Categoria per evitare sperequazioni e situazioni insostenibili.
Altrettanto chiara la posizione espressa dai rappresentanti dell’Ascom: “Sulla drammaticità della situazione economica conseguente alla pesante caduta dei consumi delle famiglie, ci eravamo già soffermati nell’incontro precedente; da allora nulla è cambiato, anzi la crisi sta ulteriormente peggiorando come confermano ogni giorno tutti gli indicatori economici e sociali”.
Ne consegue – hanno proseguito Vergnano e Ferraro – che “qualsiasi ulteriore incremento di costi nei confronti delle imprese ed in particolare di quelle del terziario di mercato, accentuerebbe le loro difficoltà di tenuta sul mercato (dal momento che la gente non compera – n.d.r.) , con la prospettiva di un ulteriore forte incremento di chiusure di tante attività e tutte le relative conseguenze in termini di occupazione e di sicurezza!”.
La necessità di non incrementare le tariffe, nel passaggio alla Tares, trova origine – hanno fatto osservare i rappresentanti dell’Ascom – tuttavia anche nel fatto che “le nostre imprese pagavano già lo scorso anno, a Torino, pur in regime di Tarsu, delle tariffe alquanto elevate tanto da farle apparire assolutamente in linea, se non addirittura più care, di quelle stabilite dalla maggior parte dei comuni che, ad oggi, hanno già deliberato i nuovi importi in regime di Tares!”
Su questo punto Vergnano e Ferraro hanno citato tutta una serie di esempi ricavati da due tabelle di raffronto sulle tariffe praticate nei confronti delle imprese del terziario da:
– comuni che hanno già deliberato gli importi Tares per l’anno 2013,
– tariffe TARSU/TIA 2012 relative a grandi comuni.
Sulle posizioni espresse dall’Ascom hanno convenuto anche le altre Organizzazioni imprenditoriali del terziario di mercato presenti all’incontro.
La riunione si è conclusa con l’impegno dei rappresentanti della Città ad approfondire le problematiche poste dalle Associazioni di Categoria in vista di un nuovo incontro nel corso del quale l’Amministrazione dovrebbe comunicare le scelte effettive.