Il Consiglio comunale di Torino ha approvato la delibera presentata dall’assessore ai tributi, Gianguido Passoni, con il regolamento per l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.
Il nuovo tributo decorre dal primo gennaio 2013 e sopprime la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e tutti i prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, sia di natura patrimoniale sia di natura tributaria. Quanto pagato fino ad ora come Tarsu, dunque configura un acconto della Tares che dovremmo pagare tra circa un mese.
Il regolamento determina la disciplina per l’applicazione del tributo, concernente tra l’altro:
– la classificazione delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione dei rifiuti;
– la disciplina delle riduzioni tariffarie;
– la disciplina di eventuali riduzioni ed esenzioni
– l’individuazione di categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare percentuali di riduzione rispetto all’intera superficie su cui l’attività viene svolta;
– i termini di presentazione della dichiarazione e del versamento del tributo.
Sono ben 35 le categorie di utenti classificate. Si va dagli stadi di calcio alle abitazioni private, passando per ogni genere di esercizi pubblici e aziende.
Un indagine scientifica commissionata all’Ipla s.p.a. (Istituto per le piante da legno e l’ambiente) commissionato dall’amministrazione regionale e provinciale, nel 2003 e aggiornato ogni anno, ha consentito al Comune di Torino di disporre di uno strumento per calibrare la produzione di rifiuti per ciascuna categoria di utenza. La delibera sulle tariffe che il consiglio si accinge ad esaminare e votare prevederà dunque fasce tariffarie in cui le categorie individuate nel regolamento vengono raggruppate in base alla qualità e quantità dei rifiuti prodotti.
Una mozione presentata dai consiglieri Vittorio Bertola e Chiara Appendino, anche essa approvata nella medesima seduta, impegna la Giunta a destinare una quota del gettito Tares, per la sua componente “rifiuti”, al potenziamento della raccolta differenziata porta a porta e al miglioramento della sua qualità per la sua miglior valorizzazione economica. Si dovranno inoltre adottare i migliori modelli di raccolta in uso in Italia e avviare uno studio scientifico per individuare i gruppi di utenza più virtuosi nella differenziazione dei rifiuti da premiare, a partire del 2014, con sconti sulla tariffa.
(Cittagorà)