Via libera definitivo della commissione Bilancio della Camera alla Legge di Stabilità. Con il mandato affidato al relatore, il testo passa oggi in Aula. E non è escluso, come anticipato dal sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, che anche a Montecitorio il governo decida di porre la fiducia per sbloccare la manovra nel più breve tempo possibile. L’esame del provvedimento si è concluso a notte fonda. Tra le novità principali approvate nell’ultima giornata di lavori alla Camera, spicca l’istituzione del fondo taglia-cuneo per la riduzione della pressione fiscale cui saranno destinate le risorse aggiuntive della spending review e della lotta all’evasione fiscale. I benefici saranno allargati anche a pensionati, professionisti e piccolissime imprese e non riguarderanno dunque soltanto l’iniziale platea di lavoratori e aziende. Via libera anche alla sanatoria sulle spiagge, all’emendamento sugli stadi e alla rottamazione delle cartelle di Equitalia che potranno essere pagate senza interessi purché in un’unica soluzione entro il 28 febbraio 2014. Poi c’è la la riformulazione della web tax, contestata da Matteo Renzi: uno dei fiori all’occhiello del Pd, sponsorizzato in prima persona dal presidente della Commissione, Francesco Boccia, è stato riformulato per non penalizzare troppo i giganti e tutte le imprese che operano su internet. Dopo il nuovo attatto del neosegretario Pd, dalla nuova versione della cosiddetta google tax è scomparso l’obbligo di aprire partita Iva per tutti i soggetti che effettuano il servizio di commercio elettronico diretto o indiretto. Rimane invece in piedi la necessità di dotarsi della partita Iva per la pubblicità online e per il diritto d’autore. L’ultima fase dei lavori è stata movimentata dalla decisione del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia di abbandonare la commissione per protesta contro un emendamento che evita di pagare gli oneri di urbanizzazione per la costruzione di una centrale elettrica (una norma che potrebbe riguardare Enel, Sorgenia, A2a). Prima erano stati approvati gli emendamenti del relatore che prevedono, tra l’altro, l’aumento dell’imposta di bollo per le imprese sui depositi titoli a 14mila euro, un massimo di 50 milioni per aumentare il trattamento salariale dei contratti di solidarietà, un Fondo per le politiche attive del lavoro, incentivi per la stabilizzazione dei precari dei call center, il sostegno all’emittenza radiotelevisiva, 50 milioni di euro dal 2014 per rifinanziare il Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, un’ulteriore spesa di 30 milioni di euro per il 2014 e di 50 milioni dal 2015 per le scuole di specializzazione in medicina. Ritirato invece l’emendamento che permetteva detrazioni per spese di acquisto di mobili anche superiori alle spese sostenute per la ristrutturazione. E’ stato ritirato l’emendamento del Pd sulla Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. La proposta di modifica, presentata da Luigi Bobba, puntava ad allargare la platea della tassa a tutti i titoli (esclusi quelli non speculativi come i titoli di Stato) e abbassava l’aliquota allo 0,01%. Il governo si è impegnato a riferire in Commissione entro gennaio e ad affrontare la questione durante il semestre italiano di presidenza europea. Da parte sua, il relatore ha ritirato l’emendamento che permetteva detrazioni per spese per l’acquisto di mobili anche superiori alle spese per ristrutturazioni. La proposta di modifica, vista da alcune parti come un “favore” ad uno specifico settore, aveva sollevato vivaci critiche. Intanto arriva un grido d’allarme dai Comuni. “Guardiamo con allarme e grandissima preoccupazione all’andamento dell’esame della legge di stabilità in corso in Commissione Bilancio della Camera”, ha detto il presidente dell’Anci Piero Fassino. “Ribadiamo quanto già ripetuto nelle scorse settimane: il gettito della nuova service tax non assicura ai Comuni – sottolinea Fassino – parità di risorse rispetto al 2013 e comporta di fatto una riduzione di circa un miliardo e mezzo di euro rispetto a ciò che i Comuni avrebbero introitato con l’attuale regime dell’Imu”.