“E’ un dato che conferma una dinamica dei prezzi al consumo molto contenuta in presenza di una domanda per consumi ancora molto debole”. Questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio alle stime sull’inflazione a gennaio diffuse dall’Istat. “Allo stato attuale – continua la nota – la bassa dinamica dei prezzi al consumo sembra essere, in assenza di misure incisive sul versante della diminuzione del carico fiscale e di una ripresa del mercato del lavoro, l’unico elemento in grado di attenuare la flessione del reddito disponibile reale. Troppo poco per alimentare quella ripresa dei consumi indispensabile a rafforzare i timidi segnali di miglioramento dell’attività economica che si sono manifestati alla fine del 2013”. “D’altra parte – conclude l’Ufficio Studi – la Pubblica Amministrazione continua a fornire un significativo contributo all’aumento dei prezzi. La voce “raccolta rifiuti” mostra un incremento tendenziale del 14,3% e nell’ambito dei servizi vari la voce “spese bancarie e finanziarie” cresce dell’1,9% congiunturale a causa dell’aumento dell’aliquota d’imposta proporzionale decisa nell’ultima versione della Legge di Stabilità”.