La mobilitazione, “Senza Impresa non c’e’ Italia, Riprendiamoci il futuro”, organizzata per sollecitare il governo Letta ora incalzera’ il nascituro governo Renzi e il mondo politico in generale. Cambia l’inquilino di Palazzo Chigi ma la manifestazione prevista per domani a mezzogiorno a Piazza Del Popolo, sono già 400 i pullman pronti a mettersi in marcia per Roma, per non parlare dei 7mila posti prenotati su treni e dei 2mila sugli aerei, per trasportare le migliaia e migliaia di imprenditori, rimane in piedi con il previsto comizio a cinque voci, quelle dei presidenti delle associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia con in prima fila Marco Venturi, portavoce di turno della Rete e presidente di Confesercenti, Carlo Sangalli (Confcommercio), Daniele Vaccarino (Cna), Giorgio Merletti (Confartigianato) e Daniele Vaccarino (Cna). Tuttavia, un cambio di programma c’e’: non avra’ luogo il previsto incontro con il Premier dopo la manifestazione, che Letta aveva programmato, dopo il breve briefing della scorsa settimana, e che, per forza di cose, non avverra’. Intanto, venerdi’ prossimo una delegazione di Rete Imprese Italia sara’ ricevuta dal presidente della Camera Laura Boldrini. Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato, che rappresenta il 94% del tessuto produttivo dell’Italia e ne e’ il principale motore contribuendo per il 62% al valore aggiunto, chiede subito “un cambio di rotta e risposte concrete per uscire da una crisi che lo ha colpito duramente” sottolineano gli imprenditori denunciando l’incidenza della tassazione sui profitti al 66%, il 20% in piu’ della media europea, mentre la burocrazia costa alle Pmi 30 miliardi di euro l’anno. Negli ultimi cinque anni hanno chiuso circa 1.000 aziende ogni giorno, la ricchezza prodotta dal Paese e’ diminuita del 9%, la disoccupazione e’ raddoppiata, passando dal 6,4% al 12,7% per un totale di 1,2 milioni di disoccupati in piu’. Rete Imprese Italia chiede interventi su 10 punti: riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilita’; fare la riforma fiscale; far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale; dare credito alle imprese; proseguire nell’azione di semplificazione; tornare alla legalita’, portare a competere piu’ imprese sui mercati internazionali; innovare il sistema dei trasporti e della logistica; ridurre i costi energetici per le Pmi e infine superare il Sistri. In particolare, “vogliamo una riforma fiscale che abbatta la pressione fiscale su lavoro, imprese e famiglie. Cosi’ come chiede con forza anche un intervento sul credito con il rafforzamento dei Confidi e del Fondo di Garanzia per le pmi” chiede Rete Imprese.