Nel corso dei precedenti incontri fra Associazioni e Assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, Fiva, fra l’altro, aveva richiesto l’introduzione di 12 rate annuali per il pagamento della raccolta rifiuti, così da alleggerire il peso sugli ambulanti. L’Assessore in 3^ Commissione aveva dato la propria disponibilità a discuterne, tuttavia le anticipazioni su La Stampa indicano una suddivisione in 5 rate: meglio rispetto all’anno scorso, ma ancora poco efficaci rispetto alle difficoltà economiche degli ambulanti. In occasione dei futuri incontri, Fiva ribadirà la necessità di diluire il peso delle rate su 12 mesi, così come la non più rimandabile valutazione di avvalersi di aziende terze per la raccolta rifiuti.
(Articolo de La Stampa online, Andrea Rossi)
La parola magica è «rateizzare». L’assessore al Bilancio Gianguido Passoni la spiega così: «L’ipotesi è spalmare la Tari, cioè la nuova tassa rifiuti, in cinque rate: tre entro l’autunno, a cominciare da fine aprile, e le ultime due tra settembre e dicembre, così da evitare che le persone si trovino a dover pagare tutto insieme a fine anno». Il meccanismo cui lavorano i tecnici dei Tributi è questo: tre rate d’acconto, da pagare sulla base della bolletta del 2013, e due di saldo, che terranno conto delle modifiche introdotte durante l’anno.
Le famiglie potranno usufruire della rateizzazione per la prima volta. Nelle prime tre rate pagheranno circa il 40 per cento del dovuto. In autunno verseranno il resto, così da poter tenere conto dell’Isee, e quindi delle detrazioni per i redditi bassi. Con le attività produttive la situazione cambia: l’acconto sarà il 70 per cento di quanto pagato l’anno scorso. Il resto terrà conto del ricalcolo delle tariffe per le varie categorie produttive. Dopo le polemiche dell’anno scorso, Palazzo Civico ha aperto un confronto con commercianti, ristoratori e soprattutto con gli ambulanti dei mercati e deciso di aggiornare i conti sul costo dello smaltimento dei rifiuti. Quando il nuovo studio sarà pronto si vedrà quanto far pagare alle singole categorie. E, su quella base, saranno calcolate le due rate finali. Il totale comunque (tra famiglie e aziende) sarà vicino a quello dell’anno scorso: 205 milioni.