Il via ufficiale per i saldi è stato sabato 5 luglio scorso per terminare il 31 agosto: otto settimane di tempo per la concreta possibilità di acquistare abbigliamento, calzature e accessori affini a prezzi ribassati in tutta Torino e provincia.

Nel capoluogo piemontese la spesa media per nucleo familiare potrebbe aggirarsi intorno ai 200 euro in linea con le previsioni di spesa dello scorso anno.

QUALCHE DATO

A livello nazionale dal 2010 al 2013 l’acquisto medio pro-capite di abbigliamento per uomo e donna è sceso dai 117 euro del 2010 ai 99 euro del 2013 con un calo del 15%. Lo scorso anno i torinesi hanno speso, in media, 225 euro a famiglia, circa 99 euro a persona. Nel 2014 le cifre puntano al pareggio.

UNA PUNTA DI OTTIMISMO

I dati più recenti sulle esportazioni del Piemonte che registrano + 6% sul semestre scorso, lasciano intravvedere uno spiraglio di luce in un quadro regionale ancora a tinte fosche. Per il settore dell’abbigliamento i saldi possono rappresentare un’occasione per trasformare il miglior clima di fiducia del sistema paese in comportamenti di acquisto.

“Le premesse ci sono e i nostri operatori ce la metteranno tutta per cogliere i primi segnali di una possibile ripresa -sottolinea Maria Luisa Coppa presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia. Ci confortano i dati Istat sulle vendite al dettaglio del primo semestre 2014 che registrano finalmente qualche segnale positivo nel settore dell’abbigliamento ,uno tra i più penalizzati dalla crisi. Come iniezione di fiducia puntiamo – aggiunge la presidente Coppa – sull’effetto bonus fiscale di 80 euro in busta paga che potrebbe incentivare molti italiani a spendere un po’ di più”

“L’incidenza in percentuale degli incassi nei saldi estivi vale il 12% circa delle vendite annuali – aggiunge Francesco Cena presidente del Sindacato Abbigliamento dell’Ascom torinese – e si mantiene costante nel tempo. Si tratta di una quota consistente di entrate destinate ad alleggerire l’asfissia finanziaria che colpisce duramente il settore. Molti negozi pertanto sconteranno fin da subito dal 30 al 50% anche i capi “freschi di stagione”.

Questo la gente lo ha ben capito premiando gli operatori più seri e qualificati.”

L’aspettativa è tanta soprattutto per le prime settimane di luglio. La speranza dei commercianti torinesi è quella di recuperare, anche se solo in parte, i mancati introiti determinati, per il comparto moda, da una crisi delle vendite che nonostante qualche piccolo spiraglio per alcuni settori si protrae ormai da anni.