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Gli eventi che toccheranno Torino nel 2015, l’Ostensione della Sindone, la visita del Papa e il Bicentenario di Don Bosco come l’Expo, “sono momenti forti e importanti per il nostro territorio che soffre di una crisi che morde sempre più la realtà socio-economica. Bisogna lavorare insieme affinché questi mesi così intensi possano favorire la ripresa ed essere un momento di grande speranza e impegno comune per superare questa situazione”.

Lo ha detto l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, che ha incontrato all’Ascom torinese i rappresentanti delle diverse categorie del commercio del turismo e dei servizi in vista della prossima Ostensione solenne della Sindone, delle celebrazioni per il Bicentenario di Don Bosco e della visita del Papa il il 21 giugno a Torino

“Tre eventi molto importanti per dare speranza alla città e al mondo del lavoro e del commercio che ha fortemente pagato il prezzo alla crisi economica” ha sottolineato Maria Luisa Coppa presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, che ha anche rimarcato il ruolo sociale della piccola e media impresa commerciale, vero e proprio presidio per il territorio in cui opera.I primi segnali di ripresa, ha proseguito la presidente Coppa possono venire dal turismo, per questo siamo pronti ad accogliere le migliaia e migliaia di visitatori e di pellegrini che raggiungeranno Torino in occasione dell’Ostensione”

Particolare attenzione sarà infatti dedicata al pellegrinaggio giovanile per il quale sono allo studio una seri di “pacchetti” che comprendano la spesa per i pasti, per i trasporti e per le visite culturali, iniziative alle quali l’Ascom di Torino ha assicurato la propria collaborazione.

“Sarebbe bello, ha concluso l’arcivescovo Nosiglia, se durante la sua giornata torinese per l’Ostensione Il Papa potesse fare un incontro con il mondo del lavoro. Torino è sempre stata la città del lavoro, ha ricordato l’Arcivescovo, e ora sta vivendo un momento di grande difficoltà dal punto di vista economico e dell’occupazione. Per questo mi piacerebbe se si potesse fare un incontro con il mondo produttivo, potrebbe essere un bel segno.”