“Il no all’aumento dell’Iva, oggi ribadito con forza dal presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, non e’ una richiesta corporativa ma di buonsenso. Il Paese e’ in recessione e va salvato e il tema dei consumi va rilanciato”. Lo ha detto il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, nel corso dell’incontro con l’Assemblea di Confcommercio a Roma.”Il Parlamento -ha assicurato il leader centrista- e’ impegnato con la spending review a trovare tutte le risorse possibili per evitare l’eventuale aumento dell’Iva”. Casini ha sottolineato la necessità di tornare a crescere. “Il rigore va abbinato alla crescita. Ma se in Europa l’avessimo detto un anno fa ci avrebbero presi a calci nel sedere”. Casini ha poi tracciato un bilancio dell’operato del governo Monti: “In un anno ci ha ridato credibilità perche’ abbiamo fatto i compiti a casa. Chi era a Palazzo Chigi prima di lui se ne è andato via perché aveva la chiara consapevolezza della situazione e sapeva che c’era una drammatica crisi di liquidità e che ci sarebbe stato un gigantesco afflusso di cittadini davanti agli sportelli delle banche italiane per ritirare i propri soldi. Se non ci fosse stato l’operato di Monti oggi saremmo in una situazione ben più drammatica”. Parlando dell’accordo sulla produttività, Casini ha sottolineato di essere soddisfatto che “gran parte delle parti sociali abbiano firmato l’accordo sulla produttività. Dobbiamo porci il problema di organizzare meglio il lavoro e con questo di poter garantire stipendi migliori ai lavoratori”. Il leader dell’Udc ha invocato quindi “un gigantesco cambio di mentalità”. “Le liberalizzazioni – ha detto Casini – non sono solo il tema del lavoro domenicale ma quelle dei servizi pubblici locali. In Europa noi paghiamo le tariffe più alte perché abbaiamo un regime di monopolio localistico. Abbiamo tante piccole Iri locali. Non è vero che si vuole privatizzare l’acqua, in realtà si vuole ripensare la gestione della rete idrica che disperde quasi la metà del prodotto”. Casini ha affrontato poi il tema dell’Imu: “Era meglio fare una patrimoniale sui grandi patrimoni piuttosto che introdurre l’Imu che e’ una patrimoniale mascherata”.