Dal sito internet dell’Assessore al Commercio Giuliana Tedesco: http://giulianatedesco.it/


Abbiamo presentato ieri, alla presenza del Sindaco Fassino, un progetto che ci sta particolarmente a cuore e che rafforza l’attenzione della Polizia Municipale in tema di anti-contraffazione, tutela del consumatore e sostegno informativo ai commercianti.

Il progetto, accompagnato dalla campagna di comunicazione “Non fare lo struzzo” e finanziato dall’Anci, permetterà alla Polizia Municipale di Torino di rendere organiche le azioni di contrasto al fenomeno e di creare una rete di collaborazione utile ad affrontare un tema così complesso.

Di seguito potete trovare: un approfondimento sugli obiettivi e le azioni, la rassegna stampa e i materiali di comunicazione in formato pdf.

1. PROGETTO
Obiettivi. L’obiettivo è quello di contrastare il fenomeno della contraffazione e di diffondere, al tempo stesso, la cultura della legalità. Crediamo in questo progetto perché sappiamo che la contraffazione ha ricadute negative su una pluralità di soggetti: causa danni a chi lavora onestamente, ai consumatori che vengono raggirati e – ovviamente – allo Stato perché produce evasione fiscale.

Le deleghe alla Polizia Municipale e al Commercio, mi permettono di vedere le due facce della stessa medaglia e di pensare ad uno sviluppo progettuale che unisca il rispetto della legalità al sostegno nei confronti delle attività commerciali. Il progetto avrà una durata complessiva di 12 mesi e ha tre obiettivi specifici: l’attività di contrasto alla produzione, l’attività di contrasto alla distribuzione e l’attività di contrasto al consumo.

Rapporto Censis. Il rapporto del Censis evidenzia dati preoccupanti:

Si stima che il fatturato del mercato interno della contraffazione sia di 6 miliardi e 900 milioni di euro. I settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento e degli accessori (quasi 2,5 miliardi di euro), il comparto Cd, Dvd e software (più di 1,8 miliardi di euro) e quello dei prodotti alimentari (quasi 1,1 miliardi di euro). Se il Paese riuscisse a riportare sul mercato legale la produzione dei beni contraffatti potrebbe essere generato un gettito aggiuntivo per imposte dirette e indirette legato alla produzione diretta di 1 miliardo e 700 milioni di euro.

Oltre a questi numeri, che mostrano la reale dimensione del problema, ritengo interessante l’analisi sul comportamento dei consumatori di merce contraffatta. Questi sono definiti “consapevoli e soddisfatti”: il mercato della contraffazione, quindi, è alimentato dalla presenza di una domanda consistente, fatta di acquirenti indifferenti al fatto di compiere un atto illecito, convinti al contrario di fare un “affare” e soddisfatti di entrare in possesso dell’oggetto desiderato senza dover pagare un prezzo ritenuto troppo alto.

Non si prova vergogna, dunque, e non si pensa di aver commesso un atto riprovevole o, addirittura, un reato. L’acquirente non percepisce il danno che crea all’economia del Paese ed alle aziende produttrici. Manca una visione d’insieme del fenomeno ed una piena conoscenza di quali siano le reali conseguenze del proprio agire: è per questa ragione che attraverso questo progetto siamo impegnati nell’affiancare azioni sanzionatorie e formative.

Metodo di lavoro. Entrando nel vivo della descrizione delle azioni che andranno svolte, sono due in particolare gli aspetti sui quali voglio soffermarmi:

Il primo è quello della collaborazione tra la Polizia Municipale e le altre forze di sicurezza. Avremo la possibilità di consolidare le nostre relazioni con la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato e l’Agenzia delle Dogane al fine di elaborare protocolli di intervento comuni. Non solo, saranno anche coinvolte le Polizie Municipali di Venaria e Moncalieri. A questo proposito crediamo che il rapporto tra le strutture della città capoluogo e quelle della cintura debba diventare sempre più stretto: il nostro sforzo è quello di affrontare il tema della sicurezza urbana con un approccio integrato, in cui le linee di intervento sul territorio siano condivise con gli attori in gioco.

Il secondo aspetto è quello della collaborazione stretta tra Polizia Municipale e associazioni dei commercianti. Ascom e Confesercenti, infatti, sono partner della città e la loro risposta è stata da subito generosa ed entusiasta, a dimostrazione che il problema esiste ed è sentito. E’ questo un metodo di lavoro al quale tengo molto – vista anche la coincidenza delle deleghe PM e commercio – che si sta consolidando: il nostro sforzo quotidiano è quello di rafforzare le attività di prevenzione, studiando soluzioni insieme al mondo imprenditoriale. La Polizia Municipale, quindi, svolge pienamente il suo mandato essendo a servizio di chi vuole fare impresa seguendo le regole.