Il problema della presenza degli O.P.I. è storico, tuttavia – osserva la Presidente dell’Ascom in una missiva indirizzata al Sindaco Fassino – “Nel corso degli ultimi tempi, probabilmente anche a causa della crisi economica, stiamo assistendo ad una vera e propria invasione delle vie più commerciali del centro da parte di soggetti che alla belle e meglio, con attrezzature di fortuna, vendono prodotti che per caratteristiche, quantità e tipologie riesce francamente difficile immaginare come opera del loro ingegno creativo ed artistico”.

“Uno scenario che da un lato penalizza e degrada l’immagine di alcuni dei luoghi e delle vie commerciali simbolo della Città, , continua la Coppa, in misura ancora superiore rispetto a talune rassegne pseudo mercatali su cui cui abbiamo apprezzato l’impegno profuso nei mesi scorsi dall’Amministrazione con risultati apprezzabili”.

“Una situazione che per altro verso rischia di diventare sempre più insostenibile nei rapporti e nelle relazioni con le imprese in sede fissa ubicate in tali arterie che da un lato, se di alta gamma, temono lo sviamento della clientela in virtù dell’immagine della zona mentre, se di offerta ordinaria, si trovano a subire una concorrenza diretta, spesso su prodotti similari e con caratteristiche sleali”.

“Nel denunciare questa situazione, puntualizza la Presidente dell’Ascom torinese, non è nostra intenzione precludere l’operatività dei veri O.P.I. il cui ruolo e la cui immagine crediamo invece debba essere valorizzata superando l’attuale fase di sostanziale anarchia in cui operano”, tuttavia “si pone un problema di localizzazione: la soluzione migliore probabilmente sarebbe la loro concentrazione in uno specifico mercato, su di una specifica area, con caratteristiche tali da non generare condizioni di criticità nei rapporti con l’immagine e le attività della zona limitrofa”.

“Ove questo non fosse possibile è assolutamente indispensabile disperdere l’attuale concentrazione con un piano di rilocalizzazioni su tutto il territorio che assicuri la presenza di piccoli nuclei in posizioni idonee senza alcuna possibilità di progressive espansioni come verificatosi in questi anni nella zona centrale”.

“E’ chiaro tuttavia che a monte, conclude la Presidente Coppa, si pone un problema di individuare gli effettivi O.P.I. e di contrastare con tutte le opportune azioni e strategie di vigilanza e controllo la diffusione di fenomeni commerciali anomali che si trincerano sotto questa etichetta ma che in realtà costituiscono soltanto concorrenza sleale quando non vero e proprio abusivismo commerciale”.