La Stampa – Gianni Giacomino

VENARIA (TORINO) Insieme alla frutta e alla verdura una famiglia di ambulanti di Venaria,sui mercati rionali, vendeva anche i fuochi d’artificio. Bastava chiedere: dai classici razzetti, alla bomba di Maradona. In sei sono stati denunciati dai carabinieri della Compagnia di Venaria che hanno scoperto il business insieme ai colleghi del Nucleo Artificieri Antisabotaggio di Torino, sequestrando 133 chili di giochi pirotecnici. I sei denunciati dovranno rispondere di detenzione abusiva di materiale esplodente e ricettazione. L’operazione è nata dal monitoraggio dei mercati rionali, dove in prossimità delle festività natalizie alcuni commercianti vendono anche fuochi d’artificio.

I carabinieri, coordinati dal capitano Giacomo Moschella, hanno individuato una famiglia di Venaria, padre, figlia e genero, di origine napoletana, che vendeva frutta e verdura al mercato, ma era sospettata di smerciare anche artifizi pirotecnici. Il sospetto è diventato certezza, quando E.E., 60enne, con precedenti penali, e un complice, sono andati al mercato rionale torinese di corso Nizza, e hanno consegnato a un ambulante, un 37enne, con precedenti penali, 48 chili di giochi pirotecnici. Gli investigatori sono intervenuti per bloccare i venditori e gli acquirenti e nel bagagliaio dei primi hanno trovato altri 77 chili di fuochi d’artificio.

Contemporaneamente altri due parenti, figlia e genero, di E.E., a bordo di un furgone, sono stati fermati mentre vendevano mezzo quintale di botti a una casalinga in di Venaria.

Gli inquirenti hanno accertato che la vendita era priva di qualsiasi autorizzazione di polizia e il materiale esplodente era detenuto senza alcun minimo requisito di sicurezza. I due clienti sono stati denunciati alla Procura di Torino per ricettazione, mentre i 4 “venditori” dovranno rispondere di detenzione e vendita abusiva di materiale esplodente. I giochi pirotecnici, sottoposti a sequestro e messi in sicurezza dagli esperti carabinieri Artificieri di Torino, dopo le analisi di laboratorio, per capirne l’origine e la composizione chimica, saranno distrutti.