Un salto culturale al Paese cui serve l’aiuto di tutti gli attori del settore. Così Ferruccio Dardanello,  Presidente di Unioncamere, commenta la  reintroduzione della condizione di procedibilità della mediazione civile e commerciale, che sarà operativa da domani (20 SETTEMBRE 2013). “Solo l’obbligatorietà – spiega – può consentire nel nostro Paese quell’evoluzione culturale in grado di determinare lo sviluppo degli strumenti di giustizia alternativa, che tutti noi auspichiamo”.

 

Per Dardanello, “i dati dell’esperienza camerale realizzata con la previsione dell’obbligatorietà avevano già confermato in noi tale convinzione: dal momento dell’introduzione – a marzo 2011 – della condizione di procedibilità  della mediazione, sono stati 41.700 i procedimenti gestiti dagli sportelli camerali e circa 222.000 quelli complessivi gestiti a livello nazionale dai diversi organismi di mediazione. Nel mese di giugno 2013 la durata media dei procedimenti è stata di 36 giorni e il valore medio pari a 110.000 euro”.

 

Secondo una stima elaborata da Unioncamere, la quantificazione del risparmio effettivo per le parti che, dalla fine di marzo del 2011 alla metà di dicembre del 2012, invece di ricorrere al giudice ordinario hanno raggiunto un accordo grazie alla mediazione, è pari a circa 420 milioni di euro. Di questi, 100 sono stati frutto dell’attività di mediazione svolta dai 101 Organismi istituiti presso le Camere di Commercio.

 

La nuova mediazione obbligatoria – ha concluso il presidente di Unioncamere – è dunque una opportunità che le imprese devono saper cogliere, ma che può funzionare solo con l’aiuto dei giudici, che oggi  hanno la possibilità di obbligare le parti anche in sede di appello a tentare la mediazione, e degli avvocati, chiamati ora a garantire la propria assistenza obbligatoria”.