Pubblichiamo l’articolo de La Repubblica di Jacopo Ricca riguardante le misure adottate da Porta Palazzo per contrastare la diffusione del Covid19.

I mercati di Torino restano aperti, ma si adeguano alle nuove regole previste dai decreti governativi. Da oggi a Porta Palazzo i banchi dell’ortofrutta, gli unici autorizzati a continuare a lavorare, saranno distanziati di alcuni metri, mentre nella parte dei mercati coperti è stato ingaggiato del personale per gestire l’afflusso e verificare che la gente rispetti il metro di sicurezza, un po’ come è già successo nei supermercati.


Ieri mattina l’assessore al Commercio, Alberto Sacco, e il comandante della polizia municipale, Emiliano Bezzon, si sono confrontati a lungo con gli operatori. Rispetto al solito ne restano aperti circa il 40 per cento e quindi non ci sarebbero problemi a “spargersi” un po’ su tutta piazza della Repubblica. La scelta dovrebbe essere quella di lasciare lo spazio di un banco vuoto tra un ambulante e l’altro: “C’è grande collaborazione perché tutti siamo consapevoli che i mercati, Porta Palazzo per primo, sono presidi fondamentali per i torinesi – racconta Sacco – Speriamo di aver trovato una soluzione che permetta di scongiurare la chiusura. Gli operatori sono disponibili a rispettare le distanze di sicurezza”.

I consiglieri comunali del gruppo misto Federica Scanderebech, Aldo Curatella e Marina Pollicino oggi chiederanno chiarimenti alla sindaca nella conferenza dei capigruppo convocata dal presidente Francesco Sicari: “Ci è stato segnalato che finora le distanze di sicurezza non sono state rispettate – dicono – Chiederemo alla sindaca di far distanziare i banchi”.

Una soluzione che dovrebbe essere già adottata da stamattina e che gli agenti della municipale monitoreranno che sia rispettata. D’altronde da altre parti, come corso Racconigi, la scelta è stata quella di disporre i banchi che vendono generi alimentari diversamente per evitare gli assembramenti e da oggi anche Porta Palazzo si adeguerà. Già ieri sera, durante il montaggio, c’era chi calcolava distanze in linea con i decreti “anti contagio”.