“Agenda di lavoro ambiziosa che tiene insieme riforme istituzionali e riforme economiche e sociali. Si tratta ora di capire come, in concreto, verrà tradotto il perseguimento di una politica economica espansiva compatibile con gli equilibri di finanza pubblica. Un punto impegnativo che va chiarito con l’imminente Nota di aggiornamento del Def e con le specifiche misure della prossima legge di bilancio”: questo il commento di Confcommercio al discorso programmatico del presidente Conte alla Camera.

“Confcommercio – prosegue la nota – ribadisce ancora una volta l’esigenza prioritaria di disinnescare compiutamente gli aumenti Iva previsti a legislazione vigente: perché oltre cinquanta miliardi di euro di maggiore Iva tra il 2020 e il 2021 si tradurrebbero in effetti economicamente recessivi e fiscalmente regressivi. Per il resto, bene l’annunciata riduzione del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori, perché se ne gioveranno potere d’acquisto e domanda interna. Ma va affrontato anche il capitolo della riduzione delle componenti del cuneo, che si traducono in oneri a carico delle imprese, e quello della necessità di una riforma complessiva delle aliquote Irpef, che inneschi un processo di riduzione della pressione fiscale a vantaggio anche del mondo del lavoro non dipendente: dai lavoratori autonomi alle partite Iva di nuova generazione. Così pure resta confermata la necessità del rilancio degli investimenti pubblici e privati in innovazione ed infrastrutture per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile, per la messa in sicurezza del territorio e per i processi di rigenerazione urbana, per un Mezzogiorno che cresca di più in un’Italia che, tutta insieme, cresca di più e meglio. Anche cogliendo le opportunità, richiamate dal presidente Conte, del rafforzamento del sistema delle pmi e del nostro turismo”. “

Quanto alle risorse, il percorso è obbligato: spending review, uso accorto di ogni margine di flessibilità di bilancio negoziato o conseguente al miglioramento dello spread ed al minor costo del servizio del debito pubblico, contrasto e recupero di evasione ed elusione anche per dare attuazione al principio ‘pagare tutti per pagare meno’ richiamato da Conte. Agenda ambiziosa, dunque. Serviranno scelte impegnative. Per questo – conclude Confcommercio – auspichiamo che si apra tra governo e parti sociali una fase di confronto intenso e strutturato. A partire da una risposta alla questione del salario minimo fondata sulla valorizzazione della contrattazione collettiva tra chi realmente rappresenta il mondo delle imprese e del lavoro”.