LA REPUBBLICA – JACOPO RICCA

Il Covid-19 ferma lo Storico Carnevale d’Ivrea. È la prima volta nella storia della manifestazione resa celebre nel mondo per la battaglia delle arance che si decide l’annullamento. L’anno scorso, all’inizio della pandemia, si era tenuto il primo giorno di battaglia, poi l’impennata di contagi aveva costretto allo stop, mentre nel 1960 la morte di Adriano Olivetti, a manifestazione già avviata, tutto si era fermato in segno di lutto. Nel 2021 invece il Carlevè non ci sarà. La decisione ufficiale è arrivata questa sera: “Il consiglio d’amministrazione della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea, a seguito della riunione dell’8 ottobre con l’amministrazione comunale e con le componenti tutte e della successiva Conferenza dei capigruppo consiliari del 14 ottobre, preso atto dell’evolversi della crisi sanitaria globale e delle relative limitazioni rese necessarie dall’epidemia da COVID-19, conferma in via definitiva la cancellazione dell’edizione 2021 del Carnevale” si legge nel comunicato.

Il presidente della fondazione, Piero Gillardi, già nelle settimane scorse aveva evidenziato come non ci fossero le condizioni e anche un grande appassionato di Carnevale come il sindaco Stefano Sertoli ha dovuto arrendersi. “La nostra manifestazione è una straordinaria macchina che coinvolge migliaia di persone, tutte unite nel realizzare al meglio una festa conosciuta in tutto il mondo proprio per la sua straordinaria unicità: oltre un terzo delle persone partecipanti sono attori protagonisti di momenti non modificabili – scrivono gli organizzatori – Proprio la natura e le caratteristiche dello Storico Carnevale di Ivrea non consentono di immaginare un’edizione limitata, nel rispetto doveroso e responsabile delle normative vigenti, al punto da essere profondamente e irrimediabilmente snaturata. La scelta di una cancellazione, dolorosa quanto purtroppo inevitabile, è stata presa proprio nel rispetto dell’integrità della manifestazione, delle figure storiche che la animano, dei tanti volontari, degli aranceri, di tutte le persone coinvolte e delle migliaia di visitatori che ogni anno accorrono da ogni parte del mondo proprio per assistere a qualcosa di unico”.

Sulla decisione si cerca di spegnere sul nascere ogni polemica: “Questa decisione è stata condivisa con le componenti e con l’amministrazione comunale, tutti concordi nel ritenere impossibile l’organizzazione della nostra festa così come la conosciamo – precisano dalla fondazione – Sono ancora vividi nella nostra memoria le sensazioni di impotenza e lo sconforto che ha colto tutti al momento dell’interruzione dell’edizione 2020. Sono momenti che nessuno di noi vuole rivivere”.

Gli organizzatori chiudono dando l’appuntamento al 2022, “ci auguriamo di ritrovarci a vivere ancor più intensamente tutte le emozioni del nostro amato Carnevale”, e ribadiscono la vicinanza alle vittime del coronavirus: “Cogliamo l’occasione per far sentire la vicinanza della Fondazione alle persone colpite da Covid-19, alle loro famiglie e a tutti gli operatori sanitari che in questi mesi hanno lavorato senza sosta per la nostra comunità”.