Ogni commerciante, da sempre, dichiara la crisi del proprio settore. Ma questa volta le affermazioni corrispondono alla realtà. Tutti i segnali inoltre portano a credere che l’attuale stato economico non sia passeggero, ma rappresentativo di una fase che porterà ad un cambiamento epocale ed irreversibile. Nulla come prima, non più.
Oggi, sembra un’enormità sostenerlo, ma anche gli ambulanti sono in competizione mondiale. Non ci si riferisce banalmente ai nuovi operatori di origine extracomunitaria o alla Grande Distribuzione Organizzata, ma in primo luogo alla produzione delle merci ed alla prospettiva commerciale che fatica ad andare oltre i clienti abituali, che vivono nei quartieri ove si svolge il mercato. In questa forma amplificata di concorrenza, il sistema distributivo dei mercati non può restare in attesa che la condizione migliori da sola. Non è possibile demandare ad atti di Governo, centrale o locale, il rilancio del Settore. Oggi gli operatori devono innanzitutto cambiare il loro modo di fare commercio, considerando i colleghi del mercato come una risorsa, perché l’attrattiva è sempre data dalla somma della varietà e dalla qualità delle merci, nonché dalla professionalità del servizio. Proprio in questo passaggio, che in maniera rassicurante chiamiamo “crisi”, i mercati avrebbero invece una grande opportunità per rilanciarsi: attrarre nuovamente clienti che, magari dopo anni di assenza dai banchi in favore dei negozi, oggi sono portati a tornare nei mercati in cerca di risparmio. Ebbe, a questi clienti non è però possibile offrire prodotti scadenti o dozzinali, a questi clienti non si può riservare un trattamento di sufficienza. L’assortimento e la qualità di merci dal valore medio e medio-alto comporta la scelta di quale tipologia di clientela l’ambulante attrae nel proprio mercato.
Per queste ragioni, Fiva Torino è da tempo impegnata per il ripristino dei corsi professionali e per la promozione di forme integrative del commercio ambulante, quale l’e-commerce, la prenotazione delle merci e la consegna presso il domicilio del consumatore. Per queste ragioni è indispensabile valutare il cambiamento degli orari di mercato, accompagnato da azioni di marketing, perché non sono i clienti a doversi adattare ai mercati, ma viceversa. Soltanto se gli ambulanti sapranno accorgersi di questi aspetti, oggi ancora poco diffusi, potranno risollevarsi, anche perché in fin dei conti il valore del mercato non è determinabile dal Comune o dalle Associazioni, ma unicamente dagli operatori medesimi.