Nonostante una “maledetta primavera”,“ dove il congelamento dei consumi e il meteo a dir poco capriccioso, costringono il comparto moda a denunciare mediamente vendite al – 12% (rispetto alla primavera già in sofferenza del 2012), poniamo pur tuttavia discrete aspettative nei saldi estivi 2013 ormai alle porte”.

 

 E’ improntata ad un cauto ottimismo la posizione di Francesco Cena, presidente del Sindacato Abbigliamento dell’Ascom torinese, in merito agli acquisti in saldo, che inizieranno sabato prossimo 6 luglio.

 

 E aggiunge: “Di sicuro i negozi, le catene fast fashion e monomarca ancora piene di capi leggeri invenduti saranno una vera manna per i clienti che sapranno cogliere l’opportunità, considerando anche il fatto che il settore moda, essendo ormai in piena asfissia finanziaria, ancora di più sarà stimolato a scontare alla grande l’invenduto per fare cassa”.

 

 A sostenere il cauto ottimismo di Cena, sono anche i dati recentemente divulgati da “Astra Demoskopea” rispetto al “sentiment” circa la propensione agli acquisti dei  consumatori, che per la prima volta, dall’ottobre 2010, rilevano un leggero miglioramento nell’ultimo mese, laddove il 44% degli intervistati dimostra una visione sufficientemente positiva per il futuro, contro il 38% dell’aprile scorso.

 

 La stessa indagine stima anche che il 32% degli intervistati comprerà abbigliamento in saldo, mentre il 25% acquisterà solo calzature e il 23% si fermerà agli accessori.

 

“Tutto sommato, pur se con alti e bassi, crediamo che la gente non verrà meno – conclude Cena – neppure quest’anno al rito dell’acquisto in saldo, anche se lo farà con un’  attenzione ed oculatezza via via aumentate nel tempo. Del resto sono ormai anni che con i saldi non si vendono quasi più le rimanenze di magazzino, ma merce fresca di stagione. E questo la gente lo ha ben recepito, premiando gli operatori più seri e qualificati”.

 

Occasioni ed opportunità sottolineate anche da Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom torinese, che però puntualizza: “Certo, ben vengano i saldi a portare un po’ di ossigeno ai nostri negozi, ma comunque essi vadano non credo serviranno a fornire concrete garanzie per imprese  stremate da una crisi economica e da un calo dei consumi ormai esponenziale e su cui crediamo che anche l’attuale classe politica non abbia ancora preso piena coscienza. Il che ci spinge a prospettare un futuro ancora pieno di incognite e forti perplessità sul piano di una ripresa che, nonostante i vari proclami, stentiamo a percepire”.

 

Con queste premesse e queste riflessioni si prepara dunque a partire anche a Torino la stagione dei saldi estivi 2013. Durata ufficiale otto settimane, dal 6 luglio al 31 agosto.

 

A quanto ammonterà la spesa pro-saldi delle famiglie torinesi? “In linea sostanzialmente con le stime nazionali – prosegue Francesco Cena – anche a Torino possiamo calcolare che, per l’acquisto di articoli in saldo, la spesa media per nucleo famigliare possa aggirarsi intorno ai 200 Euro, lievemente al di sotto o, nei casi migliori, in linea con le prospettive di spesa dell’ anno scorso”.