710 voti congressuali sanciscono la quinta presidenza Errico. Sfiorata l’unanimità, rieletti gli organi federali, presentati i documenti statistici. La sfida: “Riconoscere il ruolo fondamentale dell’ambulantato nella economia e società italiane: in una fase di grave crisi dei consumi la tenuta del commercio su aree pubbliche, confermata dai dati statistici, può contribuire in modo determinante alla ripresa economica del Paese”. Presentati gli studi statistici: l’identikit del comparto nel quadriennio 2008-2012 e l’indagine sui consumatori.
Giacomo Errico raggiunge per la quinta volta consecutiva la presidenza federale. Una riconferma plebiscitaria decretata da un voto a scrutinio segreto e pressoché unanime (710 voti congressuali su 715 espressi e 771 assegnati), che riconosce il lavoro delle precedenti gestioni e lancia la FIVA verso il prossimo quinquennio.
Nella parte centrale della relazione programmatica, la ricetta che mette le imprese – di commercio e non, di ambulanti e non – al centro del piano di rilancio del Paese: “Attraversiamo, noi come anche tutto il mondo delle imprese, una fase critica. La crisi della finanza internazionale ha ricadute pesanti sul nostro sistema. Ma non per questo dobbiamo abdicare a indicare e perseguire le vie e gli strumenti utili a cogliere le opportunità di crescita e di sviluppo. È la capacità delle imprese di reagire e di indicare strade nuove che deve marcare questo nostro Congresso”. In questa ottica si promuove la necessità di uno sguardo d’insieme e di spirito di squadra, senza tuttavia rinunciare alla specificità delle microimprese, quali sono quelle del commercio su aree pubbliche: “Sarebbe un errore gravissimo illudersi sulla fatalità dei processi economici così come commetteremmo un errore se pensassimo di poter uscire da uno stato di crisi senza metterci del nostro, senza unire le nostre forze a quelle degli altri settori commerciali ed economici e a quelle dei consumatori. Da questa crisi o si esce tutti quanti insieme o non si esce. Ecco: è questa voglia di lavorare insieme che dobbiamo proporre a noi stessi e agli altri, con l’ambizione di pensare in grande e con l’umiltà e la capacità di metterci in discussione ma anche con la consapevolezza del nostro essere impresa, micro, ma non per questo inferiore alle altre”.
Una ricetta anti-crisi da condividere con le Istituzioni: “La rete di Confcommercio – ha affermato il presidente – da sempre è consapevole che le piazze sono storicamente il cuore dell’Italia. Storicamente sono il luogo in cui si sono sviluppati i commerci, ed oggi hanno bisogno non di demagogiche scorciatoie buone solo a raccogliere applausi a buon mercato quanto superficiali, ma di buon governo, perché il commercio, in tutte le sue forme ed espressioni, continui a interpretare il proprio ruolo fondamentale economico-sociale. Quando si spegne un’insegna o chiude un’attività di mercato, è un pezzo di città e di storia che muore”.
Alcuni numeri del XV Congresso FIVA: 70 associazioni presenti (su 81 aventi titolo), 200 delegati in rappresentanza di 81 associazioni e oltre 40mila soci, 30 consiglieri eletti, ratifica dei presidenti regionali, nomina degli organi di garanzia (collegio dei revisori e dei probiviri), elezione delle Commissioni (giovani, donne e senior).