Spesa media per famiglia tra i 100 e 150 euro dopo il lungo e duro periodo di chiusura forzata per covid (138 giorni causa lockdown) che ha causato a Torino e provincia la perdita di circa il 40% delle vendite, è forte il bisogno di libertà e di ritorno alla normalità. gli operatori registrano consumi in crescita nei negozi di fiducia e di prossimità, con andamento altalenante, nonostante il perdurare dello stato di crisi del settore abbigliamento moda.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio il valore complessivo dei saldi estivi in Italia è in forte contrazione 2,6 miliardi euro con la perdita di un miliardo rispetto al periodo pre-covid. L’auspicio è che riparta la voglia dello shopping, vista la crescita dei dati di fiducia dei torinesi, grazie alla campagna di vaccinazione e il ritorno della nostra regione nella “zona bianca”.

Permangono però le preoccupazioni degli operatori del settore per il perdurante stato di crisi del comparto, riconosciuto anche dal Governo con il blocco dei licenziamenti per i settori tessibile e abbigliamento. La clientela potrà trovare un’ampia offerta su tutti i capi e potrà rinnovare il proprio guardaroba in vista delle vacanze al mare e in montagna acquistando a prezzi molto convenienti, dopo il forzato ricorso agli acquisti sul web.

Il comparto Moda (abbigliamento, calzature e accessori 20 – 40%) fa la parte del leone ma ormai quasi tutti i settori saldano, dall’arredamento casa (15 -20%) alla profumeria (20 -30%), al tessile (20 -25%) anche in conseguenza di una contrazione continua del potere di spesa e della concorrenza dei colossi del web.

I problemi continuano a sommarsi: infatti aldi là di tutte le concause negative si aggiunge un cambiamento epocale nei processi d’acquisto dei consumatori, che destinano il budget, tradizionalmente dedicato al comparto del fashion verso nuove esperienze di acquisto come lo sport, il benessere e i viaggi.

“La crescita del clima di fiducia della nostra clientela ci fa sperare in una stagione che permetta in parte il recupero delle vendite perdute e il mantenimento dei posti di lavoro – dichiara Maria Luisa Coppa presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia e presidente regionale Confcommercio Piemonte. La moda e l’abbigliamento rappresentano una fetta importante del fatturato nazionale italiano e il Governo non può ignorare lo stato di crisi che il settore attraversa da anni, non solo a causa della pandemia. Chiediamo interventi concreti sull’eccedenze di magazzino, un anno bianco fiscale e ai consumatori di fare acquisti nei negozi di fiducia, sotto cosa, dove il commerciante è punto di riferimento per tutta la comunità. Nonostante la pandemia i negozi hanno tenuto, hanno saputo innovarsi, in termini di prodotto, di ricerca, di servizi personalizzati per la clientela e di innovazione tecnologica e vanno premiati con la fiducia della nostra clientela.”

“Si intravedono segnali di una graduale ripresa alla predisposizione all’acquisto, ma ancora non così marcati da prevedere un rapido ritorno a comportamenti pre-Covid – aggiunge Gianfabio Vanzini presidente Gruppo Abbigliamento Ascom Confcommercio Torino e provincia. Tuttavia è ancora più marcata la predisposizione alla ripresa della fruizione del proprio tempo libero, compresso dalle precedenti rigide disposizioni dettate dall’emergenza sanitaria. Dai saldi estivi 2021 mi aspetto performance senz’altro migliori rispetto ai saldi estivi 2020, senza però raggiungere i valori percentuali dei saldi estivi 2019, gli ultimi prima della pandemia.