(Da La Repubblica online)

Una stretta sull’uso delle piazze del centro. Ad invocarla è il sindaco, Piero Fassino, che in giunta, oltre a chiedere un rigoroso rispetto dei regolamenti per la concessione delle deroghe, ha incaricato il direttore generale, Gianmarco Montanari, di coordinare il varo di una delibera madre che definisca una volta per tutte, piazza per piazza, i paletti e le funzioni. Insomma, una fotografia aggiornata di quello che si può fare e di quello che è vietato. «Non voglio che Torino diventi un suk», ha detto Fassino.

Il primo cittadino è partito dal caso dei botellón dei giardini Cavour, anche se si tratta di un’iniziativa autoconvocata attraverso Facebook, ed è tornato sulla questione mercatino in piazza Carignano, già risolta dall’assessore al Commercio Domenico Mangone dopo la “rivolta delle lenzuola” dei residenti. «In piazza Carignano non ci può star nulla — ha sostenuto il sindaco durante la riunione — diverso è per piazza Vittorio, più adatta alle manifestazioni». La preoccupazione di Fassino è che con il 2015 e il carosello di eventi in programma si rischi la jungla di iniziative. «Bisogna dare la priorità alle manifestazioni collegate al calendario di eventi 2015 — ha sottolineato — è necessario un maggiore coordinamento sull’autorizzazione delle deroghe», ha aggiunto Fassino. D’ora in poi il primo cittadino vorrebbe supervisionare le richieste che arriveranno a Palazzo Civico.
L’assessore al Commercio, Mangone, è intervenuto ripercorrendo la vicenda di piazza Carignano e ricordando quali sono già le norme in vigore. Il sindaco vorrebbe andare oltre. Mettere a punto una delibera che ponga dei paletti in più, zona per zona, che definisca quali funzioni e iniziative sono adatte per piazza Castello, San Carlo e Vittorio. Solo per citare alcune delle piazza auliche.

Sulla questione botellón, Fassino ha ribadito la sua posizione, di condanna, rispetto al raduno dei giovani autoconvocato attraverso i social network. «Non vuol dire che bisogna mettere la sordina alla città e che i giovani non si debbano divertire», sottolinea Fassino. Ma c’è modo e modo. «È sempre necessario rispettare le regole di convivenza civile». Sul caso raduno stile Spagna è intervenuta anche l’assessore all’Arredo Urbano e al Suolo Pubblico, Ilda Curti. Palazzo Civico sta provando, attraverso le pagine Facebook, di mettersi in contatto con gli organizzatori dell’incontro ai Giardini Cavour della scorsa settimana. Un modo per prevenire gli effetti negativi di altri raduni, magari indirizzando i promotori verso zone più adatte della città.