In un’intervista al  Corriere della Sera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate propone di passare a un sistema di cash flow tax, cioè di tassazione per cassa.

“Le tasse? Addio acconti e saldi. Arriva il Fisco in tempo reale”. Intervistato dal Corriere della Sera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, spiega che occorre “superare lo stress e l’ansia che circa 4 milioni di contribuenti tra autonomi, professionisti e partite Iva, vivono ogni anno in relazione a un calendario di scadenze fiscali, spesso soggetto a cambiamenti”.

La sua idea si concretizzerebbe cosi’: “per le persone fisiche titolari di partita Iva e per le società di persone si tratterebbe di passare a un sistema di cash flow tax, cioè di tassazione per cassa”. Quindi, “si introdurrebbe un sistema di liquidazione periodica mensile o trimestrale delle imposte sui redditi basato sugli incassi e le spese effettivi”. Tutto questo avrebbe la funzione di eliminare “l’attuale sistema degli acconti e dei saldi, che genera l’ansia di doversi procurare una provvista per pagare le imposte in anticipo rispetto a un anno che ancora non si sa come andrà e poi per il saldo, magari andando in credito con la conseguente attesa del rimborso”. Una riforma da realizzare in “pochi mesi, magari si potrebbe andare per tappe”, dice Ruffini per il quale “è un’ipotesi che si potrebbe realizzare su base volontaria e salvo conguaglio. Altrimenti potrebbe essere lo stesso contribuente a disporre il versamento del dovuto ogni mese o ogni tre. Questa semplificazione porterebbe anche all’estensione della dichiarazione precompilata Irpef per questi contribuenti”.

In una prima fase si coinvolgerebbero solo le imprese minori in contabilità semplificata (fino a 400 mila euro di ricavi da servizi o 700 mila da beni) e i contribuenti in regime forfettario (partite Iva fino a 65 mila euro di ricavi), in tutto circa 3 milioni di soggetti. Poi, in una seconda fase, si potrebbero aggiungere autonomi, professionisti e società di persone in contabilità ordinaria, un altro milione circa. “Quello che dovremmo fare noi per rendere operativa la riforma – spiega il direttore delle Entrate – sarebbe l’implementazione del sistema informatico completando la fatturazione elettronica con l’evidenza telematica dell’incasso, che di regola avviene in un momento successivo, e delle spese effettive sostenute nel periodo di calcolo dell’imposta”.