LA STAMPA

Una settimana per ripartire. Il via libera di Roma sblocca le aperture dei negozi in Piemonte, che alzeranno le saracinesche dal 18 maggio mentre bar e ristoranti, spiegano i commercianti, dovranno aspettare quasi una settimana in più: la data fissata per la ripresa al momento è il 23 maggio. Ieri il governo ha concesso alle regioni di muoversi in autonomia, garantito linee guida e regole generali uguali per tutti e «differenziazioni territoriali» a seconda dell’andamento della curva del contagio. Un accordo arrivato al termine della videoconferenza tra i governatori e l’esecutivo, con al tavolo anche il premier Giuseppe Conte oltre ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia.

Per le indicazioni è questione di ore: il comitato tecnico-scientifico sta chiudendo le linee guida che saranno diffuse giovedì, in concomitanza con l’uscita dei primi dati ufficiali sul monitoraggio di questi primi 10 giorni di allentamento delle misure. Se non ci saranno sorprese negative – ieri l’Unità di crisi in Piemonte ha comunicato 111 nuovi positivi in più e 33 decessi- allora si procederà con l’apertura a tappe che non prevede, però, gli spostamenti tra regioni.

Nuovi orari
In questa fase, per i negozianti, il comune di Torino ha previsto nuovi orari più estesi, meno vincoli e un pacchetto che garantisce l’esenzione fino al 30 novembre della Cosap, il Canone per l’occupazione permanente di spazi e aree pubbliche. L’obiettivo è consentire, in via straordinaria e temporanea, che quante più possibili attività economiche trovino nel suolo pubblico di fronte al proprio esercizio la possibilità di ampliare la superficie destinata alla clientela. L’idea va pari passo con le pedonalizzazioni di nuove vie – in centro e in periferia – che permetterà agli esercenti di allargarsi.

Gli aiuti
Per tamponare la grande crisi, ieri sera la giunta regionale guidata  da Alberto Cirio si è riunita per scrivere un nuovo testo che include una terza tranche di aiuti in aggiunta agli 88 milioni già previsti per ristoranti, bar, pasticcerie, parrucchieri e centri estetici e ai 13 milioni destinati ai venditori ambulanti del settore alimentare e non. Il nuovo pacchetto da 15 milioni servirà a estendere il «bonus», anche se con cifre inferiori che si attestano tra i 1000 e i 1500 euro, a negozi di abbigliamento (circa 6000 in Piemonte), librerie (376), cartolerie (883). E poi guide turistiche, scuole guida, tatuatori, cinema, circoli ludico ricreativi e molti altri.