La legge di stabilita’ alla prova del giudizio delle parti e delle istituzioni: da oggi in Parlamento raffica di audizioni, dopo quelle di giovedì di Confindustria e Rete Imprese Italia, per raccogliere contributi sul ddl che, per stessa volonta’ del governo, e’ aperto a modifiche. C’e’ da puntualizzare, per esempio, le modalita’ di distribuzione delle risorse per il cuneo fiscale destinate ai lavoratori dipendenti (1,5 miliardi di euro). Una divisione secca porterebbe mediamente solo 14 euro al mese in piu’ sugli stipendi di ciascun lavoratore. Sara’ il Parlamento, anche sulla base delle indicazioni che arriveranno dai sindacati, a stabilire come i fondi andranno allocati. C’e’ da aspettarsi che oggi comunque Cgil Cisl Uil confermeranno lo sciopero a livello territoriale e la mobilitazione per sensibilizzare governo e Parlamento sulla necessita’ di maggiori risorse per il taglio delle tasse sul lavoro. E per questo il segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni, ha invitato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, a pensare, piu’ che alle dismissioni, a ”sprechi e ruberie”. Un capitolo aperto e’ per esempio quello della selva di municipalizzate, peraltro un tema su cui anche Saccomanni ha espresso la sua volonta’ di agire. Una richiesta di maggiori risorse per il lavoro arriva anche dall’ex ministro Cesare Damiano del Pd. ”Per noi equita’ significa concentrare l’attenzione e le risorse – dice Damiano – sui redditi medio bassi da lavoro e da pensione, sul lavoro dei giovani e sul sostegno alle imprese. Va corretto lo sconto Irpef per i redditi compresi tra i 15.000 ed i 20.000 euro annui. Attualmente la riduzione prevista e’ di 152 euro l’anno, una cifra troppo esigua. In secondo luogo va fatto un intervento sulle pensioni: l’indicizzazione indicata dal Governo mette ancora una volta le mani nelle tasche dei pensionati”. Fa discutere anche la nuova tassa sulla casa e sempre oggi porteranno il loro contributo da una parte Ance e Confedilizia, dall’altra gli enti locali. C’e’ poi attesa per la soluzione di alcuni nodi irrisolti per il 2013. Occorre infatti rifinanziare la cassa integrazione in deroga per 330 milioni di euro e resta da capire poi che cosa il governo decidera’ sulla seconda rata dell’Imu. C’era un impegno alla cancellazione (sulla prima casa) ma il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni non ha confermato la misura. Le richieste che arrivano sulla legge di stabilita’ sono superiori, come d’altronde accade ogni anno, alle risorse effettivamente a disposizione. Ma ci sono vari capitoli attualmente fuori dal ddl sui quali si conta per avere diversi miliardi di euro in piu’ a disposizione. A parte il piano di dismissioni e la spending review, grandi aspettative riguardano la lotta all’evasione e in particolare il rientro di capitali. Per porre un freno ai paradisi fiscali c’e’ una pratica Ocse, la cosiddetta ‘voluntary disclosure’, che premia chi si autodenuncia, dichiarando tutto, in termini di minori sanzioni. Il compito di sperimentazione di questa pratica e’ affidato in Italia all’Ucifi (Ufficio centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali), che starebbe studiando una semplificazione delle procedure. Parallelamente prosegue il negoziato con la Svizzera. Il nodo delle risorse aggiuntive che arriveranno da questa partita e’ tra quelli che dovrebbero essere affrontati nell’esame in Parlamento del ddl Stabilita’ nelle prossime settimane.