(Dal sito internet de La Repubblica)

L’obiettivo? Far risparmiare alle persone e alle imprese tempo, “rogne” e soldi. La legge sulla semplificazione amministrativa, appena approvata dal Consiglio regionale modifica 26 leggi, ne abroga 2 e apre la strada alla riduzione di decine di regolamenti e procedure. Difficile ipotizzare il risparmio economico che la legge produrrà per le imprese (che in questi mesi hanno inviato segnalazioni e richieste e che ora esprimono soddisfazione) “ma lo snellimento della burocrazia è una delle migliori risposte che possiamo dare al Piemonte” ha detto il vicepresidente Aldo Reschigna. Tra le novità più sollecitate la semplificazione delle procedure per rendicontare i contributi erogati da Finpiemonte. Ci saranno verifiche a campione, ma per cifre sotto i mille euro non sarà più richiesta la certificazione delle spese.

E’ il commercio uno dei fronti più coinvolti. Bar, negozi di alimentari e distributori automatici potranno essere aperti, chiusi, trasferiti o ampliati presentando solo la Scia, la segnalazione certificata di inizio attività. Scompare l’obbligo dei requisiti professionali per chi vende bevande e cibi durante sagre e manifestazioni. Scia sufficiente anche per chi vuole aprire un albergo che potrà essere diffuso (ovvero sparso in più edifici) o “cond”, con la possibilità per il cliente di comprare una stanza e affittarla all’hotel nei periodi in cui non la usa. Novità anche per i saldi di fine stagione: non dovranno più essere comunicati al Comune, basterà mettere un cartello ben visibile in negozio (resta però il vincolo del periodo). Via libera infine alle guide turistiche abilitate, che potranno lavorare in tutta Italia, con la sola esclusione dei siti vincolati dal ministero.

Si chiama Aua e sostituisce tutte le autorizzazioni ambientali (sette solo quelle statali) per chi intende aprire un’attività. Cambiano le cose anche sul fronte dell’energia idroelettrica: l’autorizzazione sarà concessa in via prioritaria alle imprese che intendano usare gli impianti per garantire la propria attività produttiva. Crescono poi le sanzioni per chi taglia i boschi, anche se in alcuni casi non ci sarà più l’obbligo della piantumazione compensativa e varrà il regime del silenzio assenso.

L’autorizzazione per estrarre pietre ornamentali non dovrà essere chiesta ogni cinque anni: basterà una domanda di rinnovo con un risparmio per le aziende di tempo e denaro “anche decine di migliaia di euro” sostiene Reschigna. Per le società che gestiscono le cave, poi, i progetti potranno essere presentati in via digitale e non più con plichi di carta. Per le estrazioni irregolari però, ci saranno multe più salate.
Saranno on line sul sito della Regione tutte le pratiche e gli atti delle aziende sanitarie, comprese forniture e pagamenti. Svolta digitale anche per le domande dei contributi in agricoltura e per il registro degli infortuni. Debutta la poi marca da bollo digitale per le pratiche indirizzate alla Regione. Si va verso il registro unico del Terzo settore per raccogliere le organizzazioni senza scopo di lucro che ora sono sparse in 19 registri differenti.

(Mariachiara Giacosa)