La Commissione europea ha stabilito nuove regole per i pagamenti con le carte elettroniche: a regime, dopo una prima fase transitoria di 22 mesi in cui il tetto varra’ solo per le transazioni fra un paese e l’altro, i costi non potranno superare lo 0,2% delle transazioni con le carte di debito e lo 0,3% con quelle di credito. Il Commissario per il mercato interno e i servizi finanziari Michel Barnier, autore della proposta con il vicepresidente e responsabile per la concorrenza Joaquin Almunia, ha sottolineato che “oggi il mercato dei pagamenti in Europa e’ frammentato e costoso: pesa 130 miliardi all’anno, oltre l’1% del Pil: sono costi che la nostra economia non puo’ sostenere”. I tetti decisi dalla commissione riguardano le “interchange fees”: si tratta di commissioni pagate dai negozianti ai gestori delle carte ma che, secondo

Bruxelles, finiscono per ricadere sui consumatori. L’80% circa del totale delle transazioni avviene in Europa ancora tramite contanti, mentre del restante 20% solo la meta’ avviene con carta di credito: per questo, secondo i gestori di carte che saranno colpiti dal provvedimento di Bruxelles (come Visa e Mastercard), la misura proposta oggi non incoraggia una maggiore diffusione dei pagamenti elettronici, che e’ invece auspicata dalla stessa Commissione quando fissa gli obiettivi dell’agenda digitale. A conferma delle loro perplessita’, i gestori portano il caso spagnolo, dove le “interchange fees” sono state gia’ regolate con l’effetto, spiegano, di un aumento dei costi per i consumatori e di una diminuzione dell’uso delle carte.