Con una lettera indirizzata a ciascuno dei Sindaci dei Comuni della provincia di Torino la Presidente dell’Ascom torinese si è resa interprete della drammatica situazione economica in cui versa la maggior parte delle migliaia di piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi a causa della pesante contrazione delle vendite nonchè delle preoccupazioni che potrebbero ingenerarsi per l’introduzione del nuovo tributo locale connesso ala raccolta dei rifiuti in sostituzione dei precedenti meccanismi di contribuzione.

Scrive infatti la Coppa” Lo scenario economico cui le famiglie e le attività economiche si trovano esposte, sia in ambito nazionale che locale, come dimostrano quotidianamente tutti gli indicatori, non è infatti nella condizione di sopportare ulteriori incrementi di oneri senza generare nuove pesanti ripercussioni recessive”.

“Una situazione – prosegue la Presidente dell’Ascom – che rischia di avere effetti devastanti sul tessuto delle migliaia di piccole e medie imprese del commercio e dei servizi, capillarmente sparse sui territori, che già ora fanno sempre più fatica a rimanere sul mercato strette da un lato, dalla pesante contrazione delle vendite in virtù del calo dei consumi e della crescente concorrenza delle strutture commerciali di maggiore dimensione, nonché per altro verso dal costante incremento dei costi gestionali”.

Dal momento che tuttavia la presenza di queste imprese oltre a fornire un importante apporto economico ed occupazionale garantisce una fondamentale funzione di servizio capillarmente diffuso e di presidio sul versante della sicurezza  nei diversi territori, “è nostra convinzione,  osserva la Coppa, che la loro salvaguardia debba costituire una delle scelte strategiche di Amministrazioni locali attente a garantire un futuro di sviluppo per le loro realtà”.

Di qui la richiesta che “le scelte che il Comune andrà prossimamente ad assumere in ordine all’applicazione della Tares siano orientate a non ingenerare un ulteriore appesantimento dei costi gestionali delle piccole e medie imprese del commercio e dei servizi, dal momento che, già oggi, come dimostrano i sempre più frequenti locali chiusi anche nelle zone centrali, la situazione risulta essere quanto mai delicata e difficile”.

“Pur condividendo il principio che l’entità del tributo debba essere in buona parte agganciato alla quantità di rifiuti prodotti e conferiti nonché ai costi originati, non vorremmo infatti che burocratiche applicazioni di algoritmi e di formule matematiche sul trasferimento dei costi disgiunte da adeguate valutazioni in ordine alla loro sostenibilità originino incrementi tariffari assolutamente insopportabili per le nostre imprese”.

“Una preoccupazione che, conclude la Presidente dell’Ascom Provinciale, se vale in generale, è particolarmente forte per quelle categorie che già oggi, per caratteristiche aziendali o per tipologia di rifiuti prodotti, si trovano esposte a corrispondere importi particolarmente significativi (es. esercizi alimentari, ristoranti, pubblici esercizi, ambulanti alimentari, esercizi con ampie superfici anche se con modestissime quantità di rifiuti conferiti, ecc.) e che, ove non venisse posta la dovuta attenzione, si troverebbero esposte ad ulteriori incrementi che potrebbero facilmente concorrere ad una loro espulsione dal mercato”.