Corriere della Sera – Gabriele Guccione

I torinesi quest’anno dovranno accontentarsi, oltre che delle Luci d’Artista, del tradizionale albero di Natale: non più quello a mo’ di luminaria che negli anni scorsi aveva fatto bella mostra di sé prima in piazza Castello e poi in piazza San Carlo, ma un abete «green» alto 25 metri e illuminato da 50 mila luci che traslocherà in piazza Vittorio. Per il resto: niente mercatini, né in centro né nei quartieri. E niente Capodanno in piazza. «Non siamo usciti dall’emergenza pandemica, tanto per essere chiari. E la valutazione in ordine agli allestimenti natalizi deve sempre essere vista in questa ottica», mette le mani avanti il sindaco Stefano Lo Russo, che ha incaricato l’assessore al Turismo, Mimmo Carretta, e la collega titolare della delega alla Cultura Rosanna Purchia di dirimere la questione.

Dei mercati si dovrà fare a meno non solo per questioni sanitarie, per la verità, ma anche perché la concessione pubblica che li ha regolati tra il 2017 e il 2019 è scaduta da tempo e, complice il cambio di amministrazione, non c’è stato tempo di rinnovarla o quantomeno di riprendere in mano il dossier per cercare una soluzione alternativa. Per il prossimo anno si vedrà: l’assessore al Commercio, Paolo Chiavarino, ha già fatto sapere di voler riprendere in mano le iniziative commerciali in vista del Natale 2022.

Intanto Carretta e Purchia, consci del fatto che sarà difficile organizzare grandi eventi di piazza per le limitazioni imposte dalle norme anti-Covid, cercheranno di trovare una soluzione alternativa. I due esponenti della giunta Lo Russo si sono visti ieri per un primo incontro. L’idea è di realizzazione piccoli eventi diffusi, qualche concerto per strada e altre attrazioni, ma non certo grandi manifestazioni che comportino la presenza di folla. E, in piazza Castello, qualche bancarella natalizia sul lato di Palazzo Madama potrebbe supplire alla mancanza dei mercatini veri e propri. Nulla però è ancora deciso in via definitiva. «Alcune cose erano già state contrattualizzate e definite», sottolinea il primo cittadino. Tutto il resto si vedrà. «Stiamo cercando di trovare delle soluzioni per rendere il Natale della nostra città vivo, piacevole, attrattivo anche dal punto di vista culturale e turistico. Questo — ricorda Lo Russo — sarà per noi un Natale di transizione speriamo fuori dalla pandemia e fuori dalla crisi economica».