LA STAMPA – BERNARDO BASILICI MENINI

Anche a Torino torna la mascherina obbligatoria all’aperto, da domani, solo negli spazi e nei momenti in cui non si riesce a mantenere le distanze o si creano assembramenti, come il centro, i mercati, le piazze della vita notturna e le manifestazioni. La decisione è stata presa da Palazzo Civico ieri pomeriggio dopo una lunga riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è tenuto in prefettura. Scelta già nell’aria da giorni: si sapeva che il sindaco Stefano Lo Russo, non senza dubbi, stava ragionando sulla stretta.

Si segue quindi la linea delle altre città italiane nel solco della prudenza, anche se per il momento in Piemonte non preoccupa la pressione sugli ospedali. La mascherina torna così obbligatoria. Anzitutto nell’area della Ztl, di fatto le vie dello shopping, ormai accentuato in vista del Natale. Qui la protezione per naso e bocca si dovrà indossare sempre. Poi ci sono i mercati, aree in cui teoricamente gli operatori già oggi dovrebbero indossarla. Ma da domani l’obbligo scatta per tutti, mercatali e clienti, sempre. Una decisione presa dopo aver visto la situazione di alcuni mercati, come quello di Porta Palazzo, dove nelle ore di afflusso le distanze tra una persona e l’altra sono praticamente inesistenti.

Terza casistica, nelle aree della vita notturna. Anche qui a finire nel mirino è l’enorme massa di persone che si concentra nelle piazze, soprattutto quelle di Santa Giulia e Borgo Rossini, e fa paio con la restrizioni che sono scattate, sempre ieri, per limitare la movida. Quarto situazione in cui scatta l’obbligo: «Tutti i luoghi in cui l’assembramento aumenta il rischio di contagio». Ad esempio, le manifestazioni. Nel mirino i No Vax, che da settimane, il sabato, si ritrovano nel centro città per iniziative di protesta, senza protezioni individuali e senza essere stati vaccinati. Persone esposte al maggior rischio di ricovero in ospedale, in un momento in cui si teme per la pressione sul sistema sanitario causata da non immunizzati e variante omicron. Rimangono escluse tutte le altre aree e occasioni della città, dove le persone potranno continuare a spostarsi a volto scoperto negli spazi aperti; in quelli chiusi i dispositivi di protezione restano obbligatori.

L’ordinanza entra in vigore domani e rimarrà attiva almeno fino al 15 gennaio. «Per fare rispettare queste prescrizioni aumenteranno i controlli», annuncia il sindaco, che spiega: «La pandemia non è superata e i dati epidemiologici sui contagi, pur sotto controllo, sono in aumento. Dobbiamo agire subito in chiave preventiva con misure di maggiore cautela per la sanità pubblica». Per questo, prosegue, «l’obbligo della mascherina è una misura di protezione del singolo cittadino e di tutta la comunità. Nelle aree più affollate in questo periodo dobbiamo essere responsabili, con comportamenti di prudenza e cautela». A gestire la partita sul fronte del Comune, oltre a Lo Russo, c’è l’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero, che chiarirà dettagli e orari: «Se i dati peggiorassero prenderemmo decisioni conseguenti anche in raccordo con l’autorità sanitaria. Dobbiamo agire uniti affinché il piano vaccinale prosegua al meglio: è l’unico vero contrasto alla pandemia».

La decisione del Comune è apprezzata dal presidente della Regione, Alberto Cirio: «La condivido, è corretta in quanto prudenziale: mira a tutelare aree della città dove il problema effettivamente esiste». E con la campagna sulle terze dosi che procede gli sforzi si concentrano a far sì che il Piemonte possa vivere le prossime settimane, fino a Natale, senza il rischio di chiusure. Una scelta che sarà accompagnata, come deciso ieri in Prefettura, da un incremento dei controlli anche sui Green Pass e con l’ausilio dei vigili: a campione, nelle stazioni, alle fermate degli autobus urbani ed extraurbani, agli impianti sciistici e nelle località turistiche.